GOOGLE ANALYTICS: COME CREARE DEI BUONI CONTENUTI

Google Analytics può essere considerato come il miglior amico di coloro che operano nel campo del marketing digitale, dal momento che può essere usato per diversi scopi: conoscere le metriche, conoscere l’andamento di una campagna per apportare eventuali modifiche e conoscere il tipo di contenuti che il nostro “pubblico” apprezza maggiormente.

GOOGLE ANALYTICS COME CREARE DEI BUONI CONTENUTI

Ovviamente esistono altri strumenti che permettono di avere queste informazioni ma Analytics è il migliore per due motivi: è uno strumento gratuito (un prezzo che nessuno concorrenza può battere); è stato creato dalla compagnia che ci ha donato il più popolare dei motori di ricerca, dunque può fornirci informazioni sia in merito alla navigazione che riguardanti le persone che visitano il nostro sito.

Con Google Analytics offre è possibile controllare facilmente i tassi di conversione, conoscere da dove provengono i visitatori del nostro sito, scoprire il modo attraverso cui i visitatori scelgono i link presenti all’interno del sito e, infine, analizzare il proprio Connection Funnel.

Lo scopo di questo strumento è quello di mostrare a chi lo usa cosa sta generando il proprio piano di marketing sul web e cosa deve essere cambiato. Ci soffermeremo in particolare su tre valori attraverso i quali è possibile conoscere in maniera accurata il comportamento dei visitatori del proprio sito e decidere le mosse successive.

 

  1. Tempo medio di permanenza sulla pagina.

Il tempo di permanenza degli utenti su una pagina dipende principalmente dalla qualità del contenuto: più la qualità è alta, più le persone si fermeranno a leggerla. Conoscere questo valore è molto importante perché permette di capire quanto tempo l’utente medio rimane su una pagina specifica.

Sfortunatamente questo valore si riferisce al tempo medio di permanenza su tutte le pagine di un sito: per avere un dato più preciso è opportuno creare un report personalizzato che ci permetta di sapere il tempo di permanenza su una singola pagina.

Questo report ci permetterà di sapere quale tipo di contenuto viene considerato “sticky”, ovvero quale post del blog ha il potere di incuriosire gli utenti e fare in modo che leggano attentamente il contenuto della pagina, prolungando la loro permanenza su quella determinata pagina.

Ovviamente un tempo di permanenza medio molto basso deve far suonare in noi un campanello di allarme: forse i nostri contenuti non sono di qualità.

  1. Referenze

Il modo migliore per sapere se i nostri contenuti sono apprezzati dalle persone è vedere se altri webmaster stanno linkando il nostro sito dal proprio.

Nella tabella che appare sulla schermata principale, si vedrà che la prima colonna è etichettata come “Raggruppamento predefinito dei canali”, ovvero Social, Canali Diretti, Ricerca Organica e Referenze. La tabella che appare mostra esattamente da dove proviene il traffico in entrata. Ma questo dato non è sufficiente, dal momento che è un valore aggregato: mostra quanto del traffico totale arriva da siti specifici, ma non ci dice quali pagine specifiche linkano al sito.

Per avere anche questa informazione è necessario aggiungere una nuova colonna, Destinazione pagina: ora avete un rapporto di rinvio che non solo mostra quali siti si collegano al vostro sito, ma anche quali pagine specifiche stanno linkando.

  1. Interessi

Se il nostro obiettivo è raggiungere in modo efficace i nostri utenti, allora si deve comunicare con loro ponendosi sul loro stesso livello. Dobbiamo dunque conoscere quali sono gli interessi del nostro pubblico.

Il primo grafico che dobbiamo considerare riguarda le Categoria di Affinità, che identificano gli utenti in termini di stile di vita; per esempio, Tecnofili, appassionati di sport, e gli appassionati di cucina.

Il secondo grafico ( In Market Segment) mostra ciò che i visitatori sono interessati ad acquistare. Il pubblico in questo grafico è composto da persone che sono attivamente alla ricerca del nostro prodotto / servizio. Gli individui in questo pubblico hanno indicato che essi sono attivamente nel mercato per una categoria specifica, come “Auto e veicoli” o “patrimonio immobiliare” o “viaggi” o uno qualsiasi degli altri segmenti di pubblico attualmente disponibili da Google.

Nel grafico chiamato “Altro” sono contenute le categorie di interessi dei visitatori.

Queste informazioni ci permetteranno di produrre contenuti migliori, sulla base delle preferenze degli utenti.

Dunque è fondamentale controllare regolarmente Google Analytics per vedere quali tipi di articoli i visitatori apprezzano di più: la frequenza di rimbalzo, la durata della sessione, la percentuale di nuove sessioni, il numero di visitatori di ritorno: tutte queste informazioni hanno a che fare con il vostro pubblico.

Tutto quello che dovete fare è capire che cosa significano i numeri e quindi apportare modifiche rilevanti per il vostro sito web.

Conclusione.

Apportare modifiche non vuol dire cambiare tutto all’interno del sito. Ogni cambiamento deve essere pensato, ponderato e ragionato.

Se si inizia a cambiare tutto, viene meno lo scopo dell’analisi, che è quello di capire esattamente cosa funziona e cosa no.

Un test molto utile a questo proposito è lo Split test, ad esempio un Test /B: Google Analytics in coppia con un accurato Split test è il modo migliore per produrre ottimi contenuti.